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Juventus Inter

lunedì 17 novembre 2008

Verso l'Inter

I nostri campioni bianconeri si preparono per la sfida di sabato contro i Perdazzuri.Sette vittorie consecutive, quattro punti recuperati nelle ultime settimane, Amauri e Del Piero in grande forma, il rientro di giocatori importanti: la squadra di Ranieri ci crede.A testimoniarlo Chiellini e Mauro Camoranesi,2 grande campioni.L'italo-argentino attacca i nerazzurri: "L'Inter è solo Ibrahimovic, gli altri fanno numero. Noi possiamo rinunciare a questo o quello: è lo spirito di squadra. In questo momento l'unica differenza sono i tre punti. A San Siro sarà importantissima, ma non decisiva. Di sicuro noi lotteremo fino alla fine per lo scudetto". Giorgio è pronto ad annullare Ibrahimovic: "Inter favorita, ma vogliamo il suo primato. Ibra è fortissimo, ma posso fermarlo. Non vedo l'ora di affrontarlo". Entrambe le squadre in settimana lavoreranno senza i numerosi nazionali in giro per il mondo. Fanno eccezione solo gli svedesi Mellberg e Ibrahimovic, entrambi risparmiati e non convocati dal ct Lagerback. Il ds bianconero Secco non rimpiange Ibra: "Noi siamo felici di Amauri. Ormai la crisi è alle spalle. Abbiamo invertito la rotta e ripreso a marciare a ritmi più consoni alla Juventus. L'umiltà paga sempre". Ieri Buffon in tv da Fazio per presentare la sua autobiografia: "Ora la Juve riscuote un po' più di simpatia fra tutti i tifosi del calcio. C'è un'aria nuova, qualcosa è cambiato". Mercato, uno 007 bianconero segue sempre Diego. Per la difesa spunta Dossena, scaricato dal Liverpool e sul mercato da gennaio.
Camoranesi " l'inter è solo Ibrahimovic,gli altri fanno numero"
Mauro German Camoranesi, come va?
«Meglio, mi sto riprendendo, finalmente»
Riprendendo non significa essere già al massimo.
«Devo ancora lavorare, per avere le gambe e poter dare nuovamente una mano alla squadra. Sono stato fuori troppo tempo».
Già l’ha data, giovedì sera contro il Genoa, dopo le briciole con il Bologna.
«Sì, sono rientrato, ma mi sento uno di quei giocatori che se non stanno bene sono un peso per la squadra».
Come ha visto la crisi da fuori?(Sorride)
Veramente c’ero dentro, avendo giocato l’ultima partita, prima di rientrare, in casa con il Palermo».
E che ne pensa?
«Che quando sono uscito io la squadra ha iniziato a fare una serie pazzesca di risultati, vincendo anche al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid, mai successo».
Supponiamo non fosse colpa sua: cosa vi era successo?
«Penso che la crisi non ci sia mai stata».
Pavel Nedved disse che l’avevano inventata i giornali.
«Siamo solo stati in crisi di risultati, tutto qui. E in Italia è normale che tu faccia notizia se non vinci, soprattutto se sei una grande squadra. La gente ne parla».
Vi siete parlati negli spogliatoi: ha detto qualcosa anche lei?
«No, non sono un cantante».
Una sterzata c’è stata, però.
«La verità è che tutti sapevamo bene cosa fare, e l’abbiamo fatto».
Di certo avranno pesato gli infortuni, anche se vi siete levati dai guai con l’infermeria ancora piena. Qual è il trucco?
«La Juve può permettersi di fare a meno di uno, due, tre giocatori, perché tanto c’è qualcun altro che va in campo e fa il suo dovere. Si chiama spirito di squadra, e noi l’abbiamo».
Vi tocca l’Inter: è ancora una partita particolare?
«No, non è una gara particolare. È solo importante, perché loro sono un avversario importante: l’Inter è sempre l’Inter. Ma altro non c’è. Oppure c’è che sono i primi in classifica e allora vale molto. Ma nulla di più».
Avete sperato che il Palermo li fermasse?
«Diciamo che questo è un campionato equilibrato e che il Palermo è una buona squadra. Allora un pareggio ci poteva stare».
Sette vittorie di fila vi hanno messo a livello dell’Inter o loro sono ancora i più forti?
«Siamo tre punti dietro di loro, tutto qui, ma non parliamo di livelli e di valori. Dico, come sempre ho fatto, che noi siamo competitivi e che lotteremo fino alla fine».
Per lo scudetto?
«Dove arriveremo non lo so, se primi, secondi o terzi. E se lo dicessi adesso sarei uno scemo».
Quanto conta Ibrahimovic?
«È il giocatore che permette all’Inter di fare dei risultati, in questo momento fa la differenza. Sicuramente è il giocatore più determinante: per il resto, alcuni fanno numero, e altri sono bravi».
Gioca sabato sera?
«Non lo so».
Contro il Chievo lei avrebbe detto a Ranieri di non voler entrare negli ultimi minuti: che è successo?
«Nulla. Non so chi l’abbia raccontata, ma io al tecnico non ho detto proprio niente».
CHIELLINI: "INTER ATTENTA, VOGLIO IL PRIMATO"
«L'Inter è la squadra da battere, è campione in carica e si è rinforzata, quindi parte in prima fila ed è candidata a vincere, ma noi e il Milan proveremo a toglierle il primato». Giorgio Chiellini lancia la sfida alla squadra di Mourinho, a meno di una settimana dalla partita del Meazza in programma sabato sera. Il difensore bianconero ha già battuto due volte i nerazzurri in casa loro e vuole la terza gioia per scavalcarli in testa al campionato: «Ricordo due vittorie a Milano - dice a Sky - nel secondo anno di Capello con una punizione di Del Piero, e quella dell'anno scorso, una grande rivincita dopo l'anno di B».
Su IBRA-Sabato se la dovrà vedere con Ibrahimovic, in formissima come ha dimostrato a Palermo: «Ibra è il miglior attaccante in Italia ma tanto bisogna marcarlo e lavorare di reparto. Non è una sfida singola ma è molto affascinante, una di quelle che ti porti dentro. Io sono pronto e non vedo l'ora di scendere in campo». Per centrare l'ottava vittoria di fila: «La vera Juve è questa, un po' di fortuna fa parte del periodo positivo ma compensa la sfortuna di inizio campionato - conclude - La nostra volontà è lottare fino alla fine per vincere qualcosa».

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