(Benvenuti su Magicajuventus1897!!! prossima partita 20 dicembre 2009 h.15 stadio olimpico di Torino

Juventus Inter

domenica 30 novembre 2008

Vittoria sotto la neve

Sotto una bufera di neve, la Juve sommerge di gol una Reggina troppo debole per resistere alla fame di rivincita dei bianconeri, desiderosi di rifarsi dopo la sconfitta a San Siro contro l'Inter.Si comincia e la serata, per i sostenitori bianconeri, non sembra essere delle migliori. Gradi tre, pioggia torrenziale. Al 5' Camoranesi va giù in area dopo un contrasto con Barillà. Damato lascia correre. In compenso l'italo-argentino rimedia una botta alla spalla (lussazione tra il primo e il secondo grando alla clavicola) che lo costringerà a stare in campo con un braccio attaccato al corpo.Nessun problema. Il numero 16 bianconero continua a giocare, e bene. Come tutta la Juve. Poco prima della mezz'ora, un'invezione di Del Piero libera Nedved che serve proprio Camoranesi per il vantaggio juventino. Prima del riposo arriva anche il 2-0, firmato Amauri. La vittoria è in cassaforte, la pioggia si trasforma in neve e il secondo tempo sarà una festa bianconera. Vi parteciperanno anche Chiellini e Del Piero, al gol numero 250 con la maglia che ormai è una seconda pelle. La pratica-Reggina (alla settima sconfitta esterna in otto gare) è archiviata. Avanti con il Lecce. C'è l'Inter da inseguire.
Ranieri: «Abbiamo creato molto e realizzato altrettanto»
«Sapevamo che la Reggina è una squadra compatta che chiude bene gli spazi. Dovevamo stanarli facendo girare la palla e ci siamo riusciti, pur con un campo in condizioni difficili a causa della neve. Dopo il vantaggio di Camoranesi, cui va il merito di aver rotto gli equilibri, abbiamo creato molto e realizzato altrettanto».«Ho visto una squadra coesa, un ottimo gruppo con più esperienza rispetto allo scorso anno nel quale i nuovi arrivi si sono inseriti ottimamente. Abbiamo tutte le carte in regola per migliorare il terzo posto della scorsa stagione».
Chiellini: «Contento per il gol perché ha chiuso la partita»
«Quest’anno ero riuscito a farlo solo contro l’Artmedia, quindi era da un po’ che lo cercavo. Sono contento che sia arrivato e che sia servito a chiudere la partita. Oggi abbiamo trovato di fronte una Reggina che ci ha messo in difficoltà, almeno fino al vantaggio. Per questo è stato importante andare al riposo sul 2-0. Queste partite sono fondamentali nel cammino e spesso c’è il rischio di lasciare punti per strada».
Del Piero: «Questo 250° gol è solo un’altra tappa»
«Sono ovviamente molto contento per questo gol numero 250, ma non lo considero altro che una tappa, non ho intenzione di fermarmi e spero ne arrivino altri. Ma sono soddisfatto di più per la vittoria. Dopo la sconfitta di Milano ci tenevamo e riprenderci immediatamente contro una Reggina che ha fatto molto di più di quanto non dica il risultato»
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venerdì 28 novembre 2008

Molinaro 2013!!!!


Dopo grande prestazioni è arrivato il momento della firma.Cristian Molinaro ha firmato per la Juventus fino al 2013."Sono molto contento per questo accordo – ha dichiarato -,vuol dire che mi sono guadagnato la fiducia della società. Stando alla Juventus ho potuto esaudire tanti sogni, come giocare ad alti livelli ed esordire in Champions League". Soddisfazione espressa anche da Alessio Secco in nome del club: "Abbiamo voluto valorizzare il rapporto con un giocatore importante, su cui crediamo molto. Siamo convinti che Cristian continuerà ad essere un giocatore determinante per il futuro bianconero".

mercoledì 26 novembre 2008

Fermati solo dai legni!!


Non pianta ancora la bandierina in cima al girone di granito, la Juve, ma con il pareggio strappato qui sù a San Pietroburgo, potrà farlo all’ultima, comoda, rampicata, sulla pelle del Bate Borisov (già in vacanza), tra due settimane, davanti al focolare di casa. Mezza squassata, o semplicemente delusa, dalla sconfitta di San Siro, la squadra di Ranieri s’è ripresentata robusta e bella, dentro una partita cui lo zero a zero finale non rende un sunto fedele. È stata molto divertente, infatti, con tre pali, due juventini e uno dello Zenit, azioni ben costruite, rapidi contropiedi e, a seconda dei momenti, assedi reciproci. La Juve poteva vincerla, soprattutto nel primo tempo e a inizio ripresa, e forse questo è l’unico peccato che le si può rinfacciare: lì ha avuto spari puliti, ma spediti sui legni. Dopo l’amnesia di sabato scorso, s’è pure ricementata alla grande la difesa, che sta ormai diventando una solida costante, e vitale battello se mai s’affacciasse la tempesta. Quando s’attacca, dentro al Petrovsky stadium fa freddo, ma umano, tra meno uno e zero, e soprattutto è scomparsa la bufera della sera prima, con la neve che smette di cadere quasi al fischio di Bo Larsen. La tribù dello Zenit radunata sugli spalti crede all’impresa, perché per infilarsi negli ottavi i ragazzi della Gazprom devono vincerle entrambe e sperare in un contemporaneo capitombolo del Real, che invece due ore dopo vincerà in Bielorussia. Sui gradini ci si scalda con vodka, tè incandescente e la carica dello speaker, che dopo aver chiamato gli idoli di casa, grida, uno per uno, i settori dello stadio, ricevendo in risposta urla di battaglia. Insomma, un bel baccano. Quando s’inizia sul campo, però, pilota subito la Juve, nuovamente quadrata, e pure piacevole, dopo gli stenti del Meazza. Sarà anche il nemico che le capita, da due mesi in irrefrenabile discesa, però la squadra di Ranieri compare rapida e tosta. Vuole il primo posto del girone, aveva premesso il tecnico, e prova a prenderselo giocandosi molti degli uomini migliori. Così estrae la matriosca degli antichi fenomeni: Del Piero, Nedved e Camoranesi. Ci fossero pure Buffon e Trezeguet sarebbe tale quale quella di legno avvistata nel mercatino tra l’Ermitage e l’Ammiragliato. Dunque, nonostante il gelo, si balla da subito. Palo esterno di Mellberg, dopo appena dieci minuti, con un colpo di testa innescato dalla punizione di Camoranesi. Lo Zenit spunta al 17’, ma Chiellini salva su Progrebnyak. Ci prova da lontano Zyryakov: fuori di poco. La Juve comincia a fare sul serio, e si fa applaudire: combinazione Del Piero, Nedved, Molinaro, sì, il bistrattato da mezzo Olimpico, che crossa basso, perfetto, per il colpo mancino di Iaquinta, da dieci metri. Palo pieno. Applausi. Quasi gol al 36’, quando Del Piero cerca la deviazione di fino su cross radente di un pallido Nedved, ma Malafeev mette in angolo. Ci sarebbe anche lo Zenit: punizione rasoterra di Tymoshchuk, ma Manninger non è un pupazzo di neve (39’). Mica basta per azzerare umore e voce del Petrovsky, che sull’ingresso delle squadre nella ripresa srotola uno striscione gigante con annesso disegno: un leone che tira un cazzotto a una zebra. Sul tappeto verde, però, continua a fare più male la Juve, che potrebbe passare avanti. Ma Del Piero, innescato da un’efficace discesa di Grygera, fionda fuori, seppure in bella coordinazione. Replica Zenit affidata al tiro da fuori di Danny, ben deviato in corner da Manninger. Altra roba da spellarsi le mani, non fosse per come va a finire dopo 10’: Grygera, Iaquinta, Del Piero in corsa, incredibilmente fuori: pressato, va bene, ma uno della sua classe può metterla dentro. Il resto è un mezzo assalto russo, ma Marchisio, chiusura epocale su Danny da due passi, e l’errore dello stesso portoghese, lasciano ferme le cose. Juve quasi in cima, più forte della compagnia di ferro che l’era capitata.La stampa
RANIERI: "NO AL TURNOVER, VOLEVO VINCERE"
«Dopo la sconfitta di San Siro volevamo dimostrare subito che eravamo tornati, che siamo sempre quelli delle sette vittorie consecutive. Adesso chiudiamo subito questo capitolo: la partita di sabato sera con la Reggina conta esattamente quanto questa». Ranieri ha rinunciato al turn over: «Volevo vincere, perciò ho chiesto a Del Piero di giocare e lui ha accettato di buon grado: avevo bisogno di lui». Con la qualificazione e il primo posto ormai assodato, la Juve ha centrato il primo traguardo stagionale: «Non mi aspettavo che il girone sarebbe andato così bene. Non abbiamo fatto un´impresa, ma qualcosa di notevole sì: questo risultato vale il terzo posto dell´anno scorso».
RANIERI: "GIOVINCO AVRA' IL SUO SPAZIO"
L'allenatore della Juventus, Claudio Ranieri, è soddisfatto dopo il pareggio a reti bianche contro i russi dello Zenit San Pietroburgo. "Abbiamo dimostrato di essere in un buon momento - ha sottolineato il tecnico bianconero - Siamo venuti qui con la voglia di fare bottino pieno, non ci siamo riusciti per sfortuna e precipitazione, ma abbiamo fatto una buona diga a centrocampo e ripartendo abbiamo creato 4-5 occasioni da gol. Sabato abbiamo fatto i complimenti all'Inter, stasera li facciamo a noi stessi. Abbiamo dimostrato che siamo in un momento positivo. Il gol mancato da Del Piero? Quel pallone l'avevo visto dentro. Peccato, sarà per la prossima volta". Ranieri è soddisfatto per la prova fornita dal centrocampista Marchisio: "Prima che si facesse male aveva giocato bene. Come sta facendo adesso. Ero convinto che sarebbe stata una buona coppia con Sissoko. Giovinco? Vorrebbe giocare di più ma la squadra sta facendo bene e per ora si deve ritagliare qualche spazio. Io però sono contento di come si sta allenando e comportando. Avrà sicuramente le sue chance".
Mellberg: "Peccato per il palo, speravo di poter segnare"
«Sono stato sfortunato, credevo che quel pallone potesse entrare. Peccato, speravo davvero di poter segnare. Stasera siamo partiti forte e abbiamo creato subito tante occasioni. Anche loro, alla fine, potevano vincere e possiamo dire che per noi va bene così. La nostra stagione? Siamo soddisfatti per come stanno andando le cose. Abbiamo conquistato la qualificazione in anticipo e alla Champions ora penseremo a febbraio. Anche in campionato stiamo facendo bene, dobbiamo solo continuare su questa strada».
Coni, Petrucci:"Prendere Esempio dalla Juve"
"Faccio i complimenti alla Juventus perché è una società modello. Non hanno solo detto che avrebbero costruito uno stadio privato, l'hanno fatto. E' giusto che i club abbiano stadi di proprietà, anche per adeguarsi alla concorrenza dei campionati esteri, ma lo facciano, non si devono fermare solo agli annunci. Per questo dico di prendere esempio dalla Juventus".
Idea Zaccardo.
Secondo quanto riportato sulle pagine del quotidiano sportivo torinese Tuttosport, potrebbe concretizzarsi a gennaio il ritorno in Italia del terzino destro del Wolfsburg, Cristian Zaccardo. Per l'ex difensore del Palermo, in particolare, si sarebbe fatta avanti la Juventus. Si parla di un trasferimento in prestito con diritto di riscatto.

giovedì 20 novembre 2008

Nasce il nuovo stadio!

Giovedì 20 novembre 2008 è un'altra data pronta ad entrare di diritto nella storia della Juventus. Con una presentazione tenutasi all'auditorium Gianni Agnelli del Lingotto, il club ha mostrato al mondo il progetto del nuovo stadio che sorgerà nell'area del Delle Alpi e che, a partire dalla stagione 2011/2012, sarà la nuova casa bianconera.
Uno stadio interamente dedicato al calcio, per permettere la miglior fruizione possibile delle partite. Dal punto di vista dello spettacolo, considerata l'ottima visibilità da ognuno dei 40.200 posti, e della sicurezza. Un impianto fruibile sette giorni su sette grazie all'area commerciale.
Il nuovo stadio della Juventus nasce da un grande lavoro di squadra. Gli architetti Hernando Suarez (Studio Shesa) e Gino Zavanella (Studio Gau) sono i progettisti dell’impianto; gli ingegneri Francesco Ossola e Massimo Majowiecki, sono i responsabile della progettazione strutturale, della pianificazione operativa e della direzione lavori della parte strutturale. Il team è composto anche dall’architetto Antonio De la Pierre (coordinamento della progettazione), dall’ingegnere Marco Lazzerini (impianti meccanici), dall’ingegner Renzo Zorzi (impianti elettrici), dagli architetti Eloy e Stefano Suarez (progettazione architettonica). Il project management è seguito da AI Group di Torino, il cui responsabile è il presidente, l’ingegnere Paolo Erbetta. Un fondamentale contributo è stato messo a disposizione da due grandi firme dello stile italiano: Giugiaro Design e da Pininfarina Extra. La Juventus si è rivolta a Fabrizio Giugiaro e a Paolo Pininfarina per aggiungere al progetto un contenuto rilevante di design, a testimonianza di un’eccellenza torinese nel settore. L’architetto Alberto Rolla (Studio Rolla) si è occupato dell’area commerciale e dell’inserimento urbanistico.
Il Progetto Stadio era stato approvato in via definitiva dal Consiglio d'Amministrazione della Juventus lo scorso 18 marzo, per un investimento complessivo stimato in 105 milioni di euro. Tali costi, come dichiarato dall'amministratore delegato Jean-Claude Blanc nel corso dell'ultima Assemblea degli azionisti, poggerano su tre pilastri: l'accordo con Sportfive, la parte commeciale e l'indebitamento, per cui è già stato aperto un discorso con il credito sportivo.
Da juventus.com


Blanc «Uno stadio frutto del lavoro di squadra»

Un grande lavoro di squadra. «Sono stati anni importanti e anche difficili. Se oggi siamo arrivati qui è perché in questo periodo abbiamo fatto un lavoro di squadra, perché abbiamo sempre avuto fiducia nella Juventus, nella sua gente, nella forza della sua storia».
Tanti ringraziamenti da fare. «Qui ci sono i protagonisti di una delle più grandi rinascite della storia dello sport e gli attori di una velocissima svolta aziendale, ancora in corso d’opera. Per questo voglio voglio ricordare tutti coloro che con il proprio impegno hanno reso possibile questo risultato.Per primi i nostri tifosi, 14 milioni di italiani che ci hanno fatto sentire forte la loro passione; i consiglieri di Amministrazione, gli azionisti di maggioranza, e in particolare John Elkann, che hanno dato fiducia al nostro progetto; gli azionisti, che hanno risposto con entusiasmo all’aumento di capitale dello scorso anno; soprattutto i giocatori, che hanno condiviso il nostro modo di essere e i nostri obiettivi, guidati dalla leadership del capitano Alessandro Del Piero; lo staff tecnico, che ha accettato una nuova sfida; e tutto lo staff della società: quelle persone di cui non si parla mai, ma senza le quali la Juventus non sarebbe quello che è. Senza l’impegno di tutte queste persone oggi non saremmo stati in grado di presentare il nuovo stadio della Juventus».
Un connubio con la Città di Torino. «In questi anni abbiamo sempre lavorato con la Citta di Torino per definire un progetto che fosse qualcosa più di un nuovo stadio. Un progetto che contribuisse a riqualificare una parte della città: il nuovo stadio della Juventus doveva inserirsi nella scia dei grandi interventi che hanno cambiato il volto di Torino in questi ultimi dieci anni. E così sarà. La collaborazione con la città è sempre stata guidata da due anni da uno spirito di partneship, concreta e reale. Grazie al sindaco Sergio Chiamparino e anche a l’Assessore all’Urbanistica Mario Viano e l’Assessore allo Sport Renato Montabone, che hanno interpretato il nostro rapporto con grande apertura e cercando sempre di trovare i punti di contatto, in una logica di vera collaborazione. A questi uomini, alla Giunta e a tutto il Consiglio Comunale va il nostro ringraziamento per avere saputo ascoltare e comprendere le nostre esigenze e per averci sempre sostenuto, permettendoci di giungere nel più breve tempo possibile all’appuntamento di oggi e di cominciare i lavori di construzione fra pochi mesi. Grazie anche all’amministrazione della città e tutti gli enti della pubblica amministrazione e delle istituzioni locali che stanno lavorando affinché i lavori del nuovo stadio rispettino i tempi previsti».
La nuova casa della Juventus. «Il nuovo Stadio è l’elemento qualificante del progetto di ricostruzione di uno dei più grandi Club del mondo, che intende avere un ruolo di apripista in Italia, proponendo un modello innovativo: sviluppare un calcio competitivo ai massimi livelli in Europa, che sia al tempo stesso economicamente sostenibile. Una scelta innovativa, in cui crediamo molto, che ci permette di costruire il futuro su basi solide. La Juventus vuole essere sempre ai vertici del calcio europeo, ma vuole anche affermare un modello di gestione solido, in grado di dare garanzie per il futuro. Il nuovo stadio è un assett fondamentale, che finanzeremo senza ridurre la capacità della società di investire sulla squadra, che deve essere sempre competitiva e e capace di vincere nuovi trofei. Per farlo, abbiamo trovato un partner fondamentale: una grande società come Sportfive che ha creduto subito sulla forza e sul nostro progetto, fornendoci le garanzie economiche attraverso un accordo molto innovativo e di lungo periodo. Ovviamente questi aspetti economici sono importantissimi, ma per tutti noi della Juventus e per me non solo come Amministratore Delegato ma soprattutto come tifoso juventino, il dato più significativo è che finalmente la Juventus avrà la sua casa».

lunedì 17 novembre 2008

Verso l'Inter

I nostri campioni bianconeri si preparono per la sfida di sabato contro i Perdazzuri.Sette vittorie consecutive, quattro punti recuperati nelle ultime settimane, Amauri e Del Piero in grande forma, il rientro di giocatori importanti: la squadra di Ranieri ci crede.A testimoniarlo Chiellini e Mauro Camoranesi,2 grande campioni.L'italo-argentino attacca i nerazzurri: "L'Inter è solo Ibrahimovic, gli altri fanno numero. Noi possiamo rinunciare a questo o quello: è lo spirito di squadra. In questo momento l'unica differenza sono i tre punti. A San Siro sarà importantissima, ma non decisiva. Di sicuro noi lotteremo fino alla fine per lo scudetto". Giorgio è pronto ad annullare Ibrahimovic: "Inter favorita, ma vogliamo il suo primato. Ibra è fortissimo, ma posso fermarlo. Non vedo l'ora di affrontarlo". Entrambe le squadre in settimana lavoreranno senza i numerosi nazionali in giro per il mondo. Fanno eccezione solo gli svedesi Mellberg e Ibrahimovic, entrambi risparmiati e non convocati dal ct Lagerback. Il ds bianconero Secco non rimpiange Ibra: "Noi siamo felici di Amauri. Ormai la crisi è alle spalle. Abbiamo invertito la rotta e ripreso a marciare a ritmi più consoni alla Juventus. L'umiltà paga sempre". Ieri Buffon in tv da Fazio per presentare la sua autobiografia: "Ora la Juve riscuote un po' più di simpatia fra tutti i tifosi del calcio. C'è un'aria nuova, qualcosa è cambiato". Mercato, uno 007 bianconero segue sempre Diego. Per la difesa spunta Dossena, scaricato dal Liverpool e sul mercato da gennaio.
Camoranesi " l'inter è solo Ibrahimovic,gli altri fanno numero"
Mauro German Camoranesi, come va?
«Meglio, mi sto riprendendo, finalmente»
Riprendendo non significa essere già al massimo.
«Devo ancora lavorare, per avere le gambe e poter dare nuovamente una mano alla squadra. Sono stato fuori troppo tempo».
Già l’ha data, giovedì sera contro il Genoa, dopo le briciole con il Bologna.
«Sì, sono rientrato, ma mi sento uno di quei giocatori che se non stanno bene sono un peso per la squadra».
Come ha visto la crisi da fuori?(Sorride)
Veramente c’ero dentro, avendo giocato l’ultima partita, prima di rientrare, in casa con il Palermo».
E che ne pensa?
«Che quando sono uscito io la squadra ha iniziato a fare una serie pazzesca di risultati, vincendo anche al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid, mai successo».
Supponiamo non fosse colpa sua: cosa vi era successo?
«Penso che la crisi non ci sia mai stata».
Pavel Nedved disse che l’avevano inventata i giornali.
«Siamo solo stati in crisi di risultati, tutto qui. E in Italia è normale che tu faccia notizia se non vinci, soprattutto se sei una grande squadra. La gente ne parla».
Vi siete parlati negli spogliatoi: ha detto qualcosa anche lei?
«No, non sono un cantante».
Una sterzata c’è stata, però.
«La verità è che tutti sapevamo bene cosa fare, e l’abbiamo fatto».
Di certo avranno pesato gli infortuni, anche se vi siete levati dai guai con l’infermeria ancora piena. Qual è il trucco?
«La Juve può permettersi di fare a meno di uno, due, tre giocatori, perché tanto c’è qualcun altro che va in campo e fa il suo dovere. Si chiama spirito di squadra, e noi l’abbiamo».
Vi tocca l’Inter: è ancora una partita particolare?
«No, non è una gara particolare. È solo importante, perché loro sono un avversario importante: l’Inter è sempre l’Inter. Ma altro non c’è. Oppure c’è che sono i primi in classifica e allora vale molto. Ma nulla di più».
Avete sperato che il Palermo li fermasse?
«Diciamo che questo è un campionato equilibrato e che il Palermo è una buona squadra. Allora un pareggio ci poteva stare».
Sette vittorie di fila vi hanno messo a livello dell’Inter o loro sono ancora i più forti?
«Siamo tre punti dietro di loro, tutto qui, ma non parliamo di livelli e di valori. Dico, come sempre ho fatto, che noi siamo competitivi e che lotteremo fino alla fine».
Per lo scudetto?
«Dove arriveremo non lo so, se primi, secondi o terzi. E se lo dicessi adesso sarei uno scemo».
Quanto conta Ibrahimovic?
«È il giocatore che permette all’Inter di fare dei risultati, in questo momento fa la differenza. Sicuramente è il giocatore più determinante: per il resto, alcuni fanno numero, e altri sono bravi».
Gioca sabato sera?
«Non lo so».
Contro il Chievo lei avrebbe detto a Ranieri di non voler entrare negli ultimi minuti: che è successo?
«Nulla. Non so chi l’abbia raccontata, ma io al tecnico non ho detto proprio niente».
CHIELLINI: "INTER ATTENTA, VOGLIO IL PRIMATO"
«L'Inter è la squadra da battere, è campione in carica e si è rinforzata, quindi parte in prima fila ed è candidata a vincere, ma noi e il Milan proveremo a toglierle il primato». Giorgio Chiellini lancia la sfida alla squadra di Mourinho, a meno di una settimana dalla partita del Meazza in programma sabato sera. Il difensore bianconero ha già battuto due volte i nerazzurri in casa loro e vuole la terza gioia per scavalcarli in testa al campionato: «Ricordo due vittorie a Milano - dice a Sky - nel secondo anno di Capello con una punizione di Del Piero, e quella dell'anno scorso, una grande rivincita dopo l'anno di B».
Su IBRA-Sabato se la dovrà vedere con Ibrahimovic, in formissima come ha dimostrato a Palermo: «Ibra è il miglior attaccante in Italia ma tanto bisogna marcarlo e lavorare di reparto. Non è una sfida singola ma è molto affascinante, una di quelle che ti porti dentro. Io sono pronto e non vedo l'ora di scendere in campo». Per centrare l'ottava vittoria di fila: «La vera Juve è questa, un po' di fortuna fa parte del periodo positivo ma compensa la sfortuna di inizio campionato - conclude - La nostra volontà è lottare fino alla fine per vincere qualcosa».

venerdì 14 novembre 2008

La Juve fa Poker!!!

Per lasciare l’Olimpico al rugby, Juventus e Genoa anticipano a giovedì sera il loro match, uno dei più attesi del 12° turno. Ranieri schiera la stessa squadra dell’ultima gara casalinga contro la Roma. Conferme per Tiago e Marchionni, Amauri e Del Piero di punta. Rispetto alla vittoria di Verona, tornano dal primo minuti anche i due cechi Nedved e Grygera.Ritorno non da poco. Specie quello del difensore che, memore delle prodezze dell’ultima sfida al Ferraris (gol e assist per Trezeguet) si conferma una vera bestia nera per il Genoa. Già al 6’ entra alla grande da destra e fa secco Rubinho con un tocco sul secondo palo: bianconeri avanti al primo affondo.Il Genoa è costretto a cambiare il copione studiato. Invece di una gara difensiva, la squadra di Gasperini deve pensare al pareggio. Il pericolo numero uno è Milito e l’argentino si conferma anche sul campo sfiorando il pari su azione personale poco prima del 20’.Ma al 26’ la Juventus lascia ancora il segno. Grygera completa l’opera servendo un assist d’oro per la testa di Amauri che insacca il raddoppio. E per poco non arriva il tris. Molinaro potrebbe trovare il primo gol in campionato: supera anche Rubinho ma Criscito salva sulla linea. Al riposo si va comunque con il doppio vantaggio.Ad inizio ripresa, Sculli rileva Gasbarroni e il Genoa parte a mille per riaprire la gara. Ma i pericoli sono ancora dei bianconeri con Del Piero che non arriva per poco su un assist di Amauri. Il brasiliano ci prova anche di testa: parato. Gasperini cambia anche Potenza con Bocchetti.Ranieri risponde mandando in campo Camoranesi per Marchionni. Il Genoa fatica a trovare varchi per arrivare dalle parti di Manninger. Il portiere austriaco, ben protetto da Chiellini e Legrottaglie, deve intervenire solo in un’uscita bassa su Milito. Così è ancora una volta Rubinho a compiere la parat più difficile, su tocco di Del Piero.Ma il tris è appena rinviato. Iaquinta, in campo da un minuto per Amauri, parte da solo in contropiede e insacca. C’è ancora il tempo per vedere l’ingresso di Giovinco per Del Piero e un rigore per il Genoa fischiato per fallo di mano di Molinaro: Milito trasforma. Ma il punteggio si chiude sul 4-1 dopo la sfortunata autorete di Papastathopoulos su tocco di Camoranesi. La Juventus allunga a sette la striscia vincente e, dopo la qualificazione agli ottavi di Champions League, si prende provvisoriamente anche la testa del campionato.
Zdenek Grygera dopo una grande partita.
«Sono felice di aver contribuito, col mio gol ed il mio assist, al successo di stasera. Sto attraversando un ottimo periodo e la prima parte di campionato è stata, dal mio punto di vista, senza dubbio positiva. Già con la Fiorentina avevo servito la palla gol a Pavel, ora bisogna continuare così».
Iaquinta: «Che bello vederci in testa a fine partita»
Neppure un mese fa, dopo la sconfitta di Napoli, qualcuno aveva dato la Juventus fuori dai giochi per lo Scudetto. Cinque partite dopo, le cose sono completamente cambiate. Quindici punti di fila, senza contare le due imprese con il Real, e la squadra di Ranieri è tornata in alto. Niente meno che in testa, anche se in comproprietà e provvisoriamente, in attesa delle altre gare del 12° turno.Nelle parole di Vincenzo Iaquinta, uno dei marcatori nel successo con il Genoa, il miglior riassunto dello stato d’animo del gruppo. «A fine partita, è stato bello guardare il tabellone dello stadio e vederci in testa alla classifica. Stiamo facendo un grande campionato. Ora stiamo bene e con la testa siamo già a San Siro per la sfida con l’Inter. Un altro gol per me? Cerco sempre di lavorare con la massima concentrazione per farmi trovare pronto quando vengo chiamato in causa».
Ranieri: «Compatti e convinti, il progetto Juve va avanti»
Il risultato rotondo di stasera ha convinto tutti, in primis Claudio Ranieri, consapevole dell’importanza di questo successo: «Abbiamo controllato la partita dal primo all’ultimo minuto, impedendo al Genoa di esprimere il suo ottimo gioco. Merito del quartetto difensivo e della convinzione con la quale siamo scesi in campo».Lavoro e carattere: con questa ricetta la Juventus ha centrato il quinto successo consecutivo in campionato. «Nel nostro dna è ben impressa la voglia di non arrendersi mai, anche nei momenti critici – continua Ranieri – Tutto lo spogliatoio è compatto e crede nel progetto Juve. Succedeva anche prima, ma i risultati non arrivavano. Ora stiamo raccogliendo i frutti del lavoro svolto e guardiamo al futuro con determinazione, puntando a migliorare il terzo posto dello scorso anno».Grygera, autore di un’ottima prestazione suggellata da gol ed assist ad Amauri, merita una menzione speciale: «Negli ultimi tempi ha fatto passi da gigante. Lo scorso anno era più timoroso, ora gioca con personalità esibendo sul campo tutto il suo valore».
Nicola Legrottaglie «Peccato per il gol, ci tenevamo a non prenderne»
«Peccato, ci tenevamo a non subirne stasera. Nelle ultime partite c’eravamo riusciti e oggi lo abbiamo preso alla fine. Quel pallone andava veloce e mi è schizzato sul braccio, non ho potuto evitarlo. Comunque l’importante è aver vinto e proseguito il momento positivo. Ora siamo in testa, magari lo saremo anche domenica. Pian piano stiamo recuperando anche gli infortunati. Da gennaio, quando saremo nuovamente al completo, ci sarà davvero da divertirsi».

lunedì 10 novembre 2008

Buon compleanno capitano!


Non c’è Nedved rimasto a Torino per un turno di riposo, tutti attendevano Giovinco al suo posto e invece gioca De Ceglie. A centrocampo confermato Tiago al fianco di Sissoko che, però, gioca solo un tempo. Al 46’, infatti, falcia Yepes a palla lontana rischiando l’espulsione, Banti non vede nulla e il primo tempo si chiude tra risse sfiorate e con i nervi a fior di pelle. Sissoko resta negli spogliatoi, al suo posto Ekdal. Nel Chievo è il giorno del debutto di Mimmo Di Carlo, chiamato in settimana al posto di Iachini. Il neo tecnico gialloblù aveva escluso il tridente e invece schiera Pellissier centravanti con Esposito e Langella esterni d’attacco, a centrocampo Pinzi, Marcolini e Bentivoglio.Inizia bene il Chievo che dopo 40 secondi chiede un rigore per un fallo di mani in area di Tiago. Esposito e Langella mettono in difficoltà Mellberg e Molinaro, ma la Juve tiene bene e a centrocampo Tiago e Sissoko dimostrano di aver già raggiunto una buona intesa. È proprio il maliano, dopo una gran giocata di Del Piero, a sfiorare il gol con un destro dalla distanza. La migliore occasione del primo tempo, però, capita sui piedi di Pellissier che, approfittando dell’unico errore di Legrottaglie, calcia fuori da pochi metri sul corss di Esposito. Ritmi alti e Chievo che gioca senza avere paura, ma la Juve con il passar dei minuti fa valere il maggior tasso tecnico fino ad arrivare al 40’ quando Del Piero si guadagna una punizione poi trasformata con un destro perfetto.Poi il fattaccio Sissoko che non torna in campo nella ripresa. Al 7’ rigore per la Juve, Mantovani mette ginocchio e mano sul tentativo di dribbling di Iaquinta, per Banti è rigore. Del Piero lascia la realizzazione a Iaquinta, Sorrentino respinge ma sui piedi di Iaquinta che mette dentro il 2-0. Il Chievo accusa il colpo. Al 28’ Iunco chiede un rigore per un fallo di mani di Legrottaglie, il dubbio resta, per Banti è tutto regolare. Gialloblù inferociti. Al 37’ l’ultima chance, ma Pellissier sbaglia a porta vuota da 4 metri sull’assist di Iunco. C’è tempo per la seconda standing ovation in 4 giorni riservata a Del Piero: è il turno del Bentegodi dopo il Bernabeu.C’è anche la traversa di Grygera. Fa festa la Juve, il Chievo recrimina per un arbitraggio che non convince tra falli di mano visti e non visti, ma Di Carlo, nonostante la sconfitta al debutto, può essere ottimista: la sua squadra è più che mai viva.
Tabellino
CHIEVO-JUVENTUS 0-2
Reti: 40’ pt Del Piero, 8’ st Iaquinta
Chievo: Sorrentino, Malagò, Mandelli, Yepes, Mantovani, Pinzi, Betivoglio, Marcolini (33’st D’Anna), Esposito (18’st Luciano), Langella (18’st Iunco), Pellissier. All. Di Carlo. A disposizione: Squizzi, Frey, Cesar, Rigoni, D’Anna, Luciano, Iunco.
Juventus: Manninger, Mellberg, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro, Marchionni, Sissoko (1’st Ekdal), Tiago (38’st Grygera), De Ceglie, Del Piero (41’st Amauri), Iaquinta. All. Ranieri. Chimenti, Grygera, Camoranesi, Ekdal, Giovinco, Rossi, Amauri.
Arbitro: Banti di Livorno
Ammoniti: 22’pt Molinaro, 28’pt Esposito, 31’pt Legrottaglie, 48’ pt Langella, 48’ pt Tiago, 4’st Bentivoglio, 7’st Mantovani, 26’st Iunco, 39’st Ekdal.
Re alex «Avanti così!»
«Sono felice, abbiamo vinto, ho segnato, cosa chiedere di meglio? L’importante è continuare così in un momento importante come quello che stiamo vivendo». Poi sul rigore concesso a Iaquinta «Ci siamo parlati, l’avrei anche battuto io, ma ho capito che Vincenzo aveva voglia di segnare e gliel’ho lasciato volentieri. Sono felice per lui»
Ranieri: «Alex in questo momento è magico»
Mi è piaciuta l’impostazione della squadra, compatta e fisicamente in forma. I ragazzi hanno dimostrato grande voglia di lottare e in un gruppo così c’è il campione che viene fuori: Alex in questo momento è magico.Era difficile perché l’avversario è in crisi solo di risultati, ma non per il gioco e la condizione fisica. E’ una squadra ben disposta in campo che ci ha creato qualche difficoltà perché ci aspettavano e provavano a ripartire. Con il gol di Del Piero è cambiato tutto»

giovedì 6 novembre 2008

Re Alex Domina!

Manniger,Melberg,Chiellini,Legrottaglie,Sissoko,Tiago,Marchionni,Nedved,Del Piero,Amauri.questa la formazione che scende in campo al Bernabeu.Il Real parte più decisa, come vuol la legge del Bernabeu. I blancos conquistano tre calci d’angolo ma la difesa è attenta. E lo è anche Marchionni che recupera un pallone a centrocampo e innesca Del Piero. Il capitano arriva al limite e scocca un sinistro sul secondo palo, imparabile per Casillas: è il 17’ e la Juve è avanti, proprio come all’andata. I padroni di casa reagiscono e hanno una grossa occasione con Sergio Ramos che però mette alto a pochi passi da Manninger. Scampato il pericolo, i bianconeri chiudono ogni varco, così che le possibili insidie arrivano solo da calci piazzati. Di tanto in tanto, nascono anche contropiedi insidiosi con Amauri e Nedved a dare supporto ad un inspirato Del Piero. Amauri ha la grossa chance nel finale, ma prima viene fermato da Cannavaro e poi sbaglia il tocco per Tiago. Prima del finale, con Mellberg fuori a farsi soccorrere dopo un intervento in chiusura su Drenthe, Diarra mette fuori di testa. Al riposo è 1-0, ancora una volta con la firma del capitano. Ripresa. Ritornano le stesse squadre in campo. Il Real riparte in avanti, ma la difesa bianconera controlla ogni iniziativa. Il primo (doppio) intervento è di Casillas che deve anticipare Marchionni e poi rientrare in fretta per bloccare il tiro di Nedved. Schuster ha appena il tempo di sostituire Sneijder con Higuain che Del Piero zittisce ancora il Bernabeu. Sissoko si procura una punizione, dalla stessa posizione da cui Del Piero ha punito la Roma. Il capitano concede il bis e dopo Doni fa secco ancora Casillas, la seconda volta in serata, la terza in due settimana. Davvero un bel regalo di compleanno, con quattro giorni d’anticipo. Il Real si getta a testa bassa. Ad ogni azione dell’area bianconera, i giocatori e i tifosi del Real reclamano, Vink e i difensori non si lasciano sorprendere. Anzi, in contropiede potrebbe arrivare il tris, ma l’arbitro olandese ferma per un fallo di Chiellini un contropiede di Marchionni. Schuster tenta il tutto per tutto e getta nella mischia Saviola e Van der Vaart. Ranieri risponde con Iaquinta al posto di Amauri. E dei tre è proprio l’ex udinese a farsi vedere con un assist per Del Piero che controlla e si gira in area madrilena: palla a lato di un soffio. Sarebbe stata una tripletta storica. Ma tutto in Bernabeu non può che inchinarsi al capitano che esce, a pochi secondi dalla fine, tra gli applausi di tutto il pubblico del Real. Una giornata così, verrà ricordata a lungo. Da Del Piero, da tutta la squadra e da tutto il popolo bianconero. E da stasera, Omar Sivori è meno solo.
Tabellino
REAL MADRID-JUVENTUS 0-2 (0-1)
RETI: 17’ pt e 21’ st Del Piero.
REAL MADRID: Casillas; Sergio Ramos, Cannavaro, Heinze (36’ st Saviola), Marcelo; Sneijder (19’ st Higuain), Diarra, Guti; Raul, Van Nistelrooy (36’ st Van der Vaart), Drenthe. A disposizione: Dudek, Michel Salgado, Javi Garcia. All. Schuster.
JUVENTUS: Manninger; Mellberg, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Marchionni, Sissoko, Tiago, Nedved; Del Piero (47’ st De Ceglie), Amauri (37’ st Iaquinta). A disposizione: Chimenti, Ariaudo, Rossi, Camoranesi, Giovinco. All. Ranieri.
ARBITRO: Vink (Olanda).
AMMONIZIONI: 28’ pt Sissoko, 30’ pt Drenthe, 34’ pt Legrottaglie, 5’ st Van Nistelrooy, 32’ st Mellberg.
RE Alex«Sono strafelice».
«Sono strafelice. Abbiamo vinto, abbiamo fatto tutti una grande partita e ho pure fatto gol. Sono orgoglioso dell’applauso ricevuto dal Bernabeu, uno stadio pazzesco e importantissimo. Si vive per queste emozioni. In tribuna c’era Maradona? Sono contento di aver segnato davanti a lui, spero venga più spesso a vederci».
Ranieri: «Il Bernabeu mi porta fortuna»
«Sì, il Santiago Bernabeu mi porta fortuna.Non è la prima volta che vinco qui, mi era successo già ai tempi del Valencia e dell’Atletico Madrid. Siamo tutti contenti di questa vittoria che comunque non cambia i nostri obiettivi. Continuiamo a vivere giorno per giorno, confrontandoci con tutti. Del Piero in Nazionale? Lippi lo conosce meglio di me e in questo momento è opportuno che un allenatore che sta formando un nuovo gruppo provi nuovi ragazzi».
Chiellini: «Una vittoria che premia i nostri sacrifici»
«Noi che siamo rimasti, lo abbiamo fatto per tornare in alto. Ci abbiamo sempre creduto, abbiamo lavorato sodo e ora ci godiamo queste meritate soddisfazioni. Siamo in un ottimo momento. Proprio contro il Real, all’andata, ci siamo sbloccati e la vittoria di questa sera è la conferma che siamo tornati ad alti livelli».


domenica 2 novembre 2008

E' tornata la Signora!



Una vittoria nel giorno del 111esimo compleanno è la cosa che ci voleva per festeggiare ancora meglio.Quella con la roma è la 4 vittoria consecutiva in dieci giorni.Per la partita del compleanno, Ranieri recupera Del Piero, Legrottaglie e Grygera, conferma Tiago e Marchionni e lascia Camoranesi inizialmente in panchina. I bianconeri partono forte, mettendo subito un paio di cross pericolosi in area. Tiago ci prova al 7’ con una botta da fuori che Pizarro para platealmente. Il cileno è fortunato ad essere fuori area, ma non può evitare il giallo di Rizzoli. I giallorossi entrano in partita e Grygera deve compiere un intervento decisivo a due passi da Manninger. Del Piero e compagni cercano molto il fraseggio palla a terra e al 18’ proprio il capitano viene servito da Nedved, ma Doni esce tra i piedi. Dall’altra parte, un tiro-cross di Panucci deviato da Chiellini colpisce il palo della porta di Manninger.Il pericolo scuote i bianconeri che riprendono il pallino del gioco e iniziano a far male. Le prove del gol le fa Chiellini di testa, costringendo Doni al miracolo. Ma il portiere brasiliano non può nulla pochi minuti dopo. Al 38’ Del Piero inventa una magia, degno regalo di compleanno per il club. Stessa porta della sfida di pochi mesi prima contro i giallorossi, ma questa volta la punizione rasenta i 30 metri: il pallone si insacca proprio sotto l’incrocio per la gioia di tutto l’Olimpico. E’ la giocata che decide il primo tempo e manda tutti negli spogliatoi. Nella ripresa non rientra Taddei, sostituito da Menez. Rientra invece Amauri che, al primo pallone toccato, inventa una rovesciata su cui Doni compie un altro prodigio. La Roma soffre e la Juve la punisce ancora. E’ il 3’ quando Del Piero inventa per l’inserimento di Marchionni che si infila in mezzo e insacca con un morbido tocco sotto. L’inizio frazione è tutto colorato di bianconero e solo per un soffio non arriva il tris.Spalletti cambia anche Panucci con Cicinho e, subito dopo, Okaka con Pizarro. Ranieri risponde con Iaquinta e Mellberg per Amauri e Grygera. La Roma ogni tanto ci prova di tanto in tanto, ma Manninger non deve mai realmente intervenire. Anzi è ancora Doni a negare il tris allo scatenato Amauri che fino al momento del cambio prova a lasciare il segno. De Ceglie per Nedved, che esce nella standing ovation, è l’ultimo cambio. Il valdostano ci prova anche da lontano, ma il suo tiro viene rimpallato. Ma ormai la partita è decisa e non regala altre emozioni.La Juventus vince con la Roma 2-0 e si prepara per la sfida di Madrid.Tanti auguri Juventus!
Tabellino
JUVENTUS-ROMA 2-0 (1-0)RETI: 38’ st Del Piero, 3’ st Marchionni.
JUVENTUS: Manninger; Grygera (32’ st Mellberg), Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Marchionni, Sissoko, Tiago, Nedved (35’ st De Ceglie); Amauri (28’ st Iaquinta), Del Piero. A disposizione: Chimenti, Ekdal, Camoranesi, Giovinco. All. Ranieri.
ROMA: Doni; Panucci (13’ st Cicinho), Mexes, Juan, Riise; De Rossi, Pizarro (24’ st Okaka); Taddei (1’ st Menez), Perrotta, Batista; Vucinic. A disposizione: Arthur, Loria, Tonetto, Brighi. All. Spalletti.
ARBITRO: Rizzoli di Bologna.
AMMONITI: 7’ pt Pizarro, 15’ pt Panucci.
NOTE: spettatori 21.700 per un incasso di 463.046,00.
Interviste fine gara:
Ranieri "Siamo tornati quelli d'inizio campionato e ci stiamo riuscendo con spirito di sacrificio. I ragazzi hanno fatto veramente una gran partita. La Roma sembra noi venti giorni fa. Abbiamo ritrovato lo spirito, gli automatismi, giochiamo bene con palla a terra. Tiago ha fatto una gara molto bella, è sempre a disposizione, sempre al posto giusto".
Marchionni::"Piano piano stiamo uscendo dal periodo negativo, sono contento perché abbiamo incontrato grandi squadre comportandoci molto bene, viviamo alla giornata ma siamo consapevoli che possiamo raggiungere traguardi importanti".
Alex:«Sono felicissimo per il gol – ha raccontato il capitano a fine gara - e soprattutto per la vittoria che serve a continuità ai risultati ottenuti nell’ultimo periodo. Oggi abbiamo fatto un altro passo avanti, ma quello che ci è successo recentemente deve insegnarci che dobbiamo sempre tenere alta la concentrazione».
Cobolli:"Questa è stata veramente una bella partita, un secondo tempo in cui i nostri giocatori, nonostante avessero giocato mercoledì a Bologna, ce l'hanno messa tutta. Ho visto delle grandi belle azioni, complimenti alla Juventus, veramente".Che cosa è cambiato? "Credo che ci sia una maturazione, probabilmente anche dal punto di vista fisico le cose sono migliorate, però è stupefacente, perché noi giochiamo ogni tre giorni. Oggi erano tutti in palla e complimenti a Tiago".

Real Madrid-juventus