Sotto una bufera di neve, la Juve sommerge di gol una Reggina troppo debole per resistere alla fame di rivincita dei bianconeri, desiderosi di rifarsi dopo la sconfitta a San Siro contro l'Inter.Si comincia e la serata, per i sostenitori bianconeri, non sembra essere delle migliori. Gradi tre, pioggia torrenziale. Al 5' Camoranesi va giù in area dopo un contrasto con Barillà. Damato lascia correre. In compenso l'italo-argentino rimedia una botta alla spalla (lussazione tra il primo e il secondo grando alla clavicola) che lo costringerà a stare in campo con un braccio attaccato al corpo.Nessun problema. Il numero 16 bianconero continua a giocare, e bene. Come tutta la Juve. Poco prima della mezz'ora, un'invezione di Del Piero libera Nedved che serve proprio Camoranesi per il vantaggio juventino. Prima del riposo arriva anche il 2-0, firmato Amauri. La vittoria è in cassaforte, la pioggia si trasforma in neve e il secondo tempo sarà una festa bianconera. Vi parteciperanno anche Chiellini e Del Piero, al gol numero 250 con la maglia che ormai è una seconda pelle. La pratica-Reggina (alla settima sconfitta esterna in otto gare) è archiviata. Avanti con il Lecce. C'è l'Inter da inseguire.Juventus Inter
domenica 30 novembre 2008
Vittoria sotto la neve
Sotto una bufera di neve, la Juve sommerge di gol una Reggina troppo debole per resistere alla fame di rivincita dei bianconeri, desiderosi di rifarsi dopo la sconfitta a San Siro contro l'Inter.Si comincia e la serata, per i sostenitori bianconeri, non sembra essere delle migliori. Gradi tre, pioggia torrenziale. Al 5' Camoranesi va giù in area dopo un contrasto con Barillà. Damato lascia correre. In compenso l'italo-argentino rimedia una botta alla spalla (lussazione tra il primo e il secondo grando alla clavicola) che lo costringerà a stare in campo con un braccio attaccato al corpo.Nessun problema. Il numero 16 bianconero continua a giocare, e bene. Come tutta la Juve. Poco prima della mezz'ora, un'invezione di Del Piero libera Nedved che serve proprio Camoranesi per il vantaggio juventino. Prima del riposo arriva anche il 2-0, firmato Amauri. La vittoria è in cassaforte, la pioggia si trasforma in neve e il secondo tempo sarà una festa bianconera. Vi parteciperanno anche Chiellini e Del Piero, al gol numero 250 con la maglia che ormai è una seconda pelle. La pratica-Reggina (alla settima sconfitta esterna in otto gare) è archiviata. Avanti con il Lecce. C'è l'Inter da inseguire.venerdì 28 novembre 2008
Molinaro 2013!!!!

mercoledì 26 novembre 2008
Fermati solo dai legni!!

giovedì 20 novembre 2008
Nasce il nuovo stadio!
Giovedì 20 novembre 2008 è un'altra data pronta ad entrare di diritto nella storia della Juventus. Con una presentazione tenutasi all'auditorium Gianni Agnelli del Lingotto, il club ha mostrato al mondo il progetto del nuovo stadio che sorgerà nell'area del Delle Alpi e che, a partire dalla stagione 2011/2012, sarà la nuova casa bianconera.Uno stadio interamente dedicato al calcio, per permettere la miglior fruizione possibile delle partite. Dal punto di vista dello spettacolo, considerata l'ottima visibilità da ognuno dei 40.200 posti, e della sicurezza. Un impianto fruibile sette giorni su sette grazie all'area commerciale.
Il nuovo stadio della Juventus nasce da un grande lavoro di squadra. Gli architetti Hernando Suarez (Studio Shesa) e Gino Zavanella (Studio Gau) sono i progettisti dell’impianto; gli ingegneri Francesco Ossola e Massimo Majowiecki, sono i responsabile della progettazione strutturale, della pianificazione operativa e della direzione lavori della parte strutturale. Il team è composto anche dall’architetto Antonio De la Pierre (coordinamento della progettazione), dall’ingegnere Marco Lazzerini (impianti meccanici), dall’ingegner Renzo Zorzi (impianti elettrici), dagli architetti Eloy e Stefano Suarez (progettazione architettonica). Il project management è seguito da AI Group di Torino, il cui responsabile è il presidente, l’ingegnere Paolo Erbetta. Un fondamentale contributo è stato messo a disposizione da due grandi firme dello stile italiano: Giugiaro Design e da Pininfarina Extra. La Juventus si è rivolta a Fabrizio Giugiaro e a Paolo Pininfarina per aggiungere al progetto un contenuto rilevante di design, a testimonianza di un’eccellenza torinese nel settore. L’architetto Alberto Rolla (Studio Rolla) si è occupato dell’area commerciale e dell’inserimento urbanistico.
Il Progetto Stadio era stato approvato in via definitiva dal Consiglio d'Amministrazione della Juventus lo scorso 18 marzo, per un investimento complessivo stimato in 105 milioni di euro. Tali costi, come dichiarato dall'amministratore delegato Jean-Claude Blanc nel corso dell'ultima Assemblea degli azionisti, poggerano su tre pilastri: l'accordo con Sportfive, la parte commeciale e l'indebitamento, per cui è già stato aperto un discorso con il credito sportivo. Da juventus.com
Blanc «Uno stadio frutto del lavoro di squadra»
Un grande lavoro di squadra. «Sono stati anni importanti e anche difficili. Se oggi siamo arrivati qui è perché in questo periodo abbiamo fatto un lavoro di squadra, perché abbiamo sempre avuto fiducia nella Juventus, nella sua gente, nella forza della sua storia».
Tanti ringraziamenti da fare. «Qui ci sono i protagonisti di una delle più grandi rinascite della storia dello sport e gli attori di una velocissima svolta aziendale, ancora in corso d’opera. Per questo voglio voglio ricordare tutti coloro che con il proprio impegno hanno reso possibile questo risultato.Per primi i nostri tifosi, 14 milioni di italiani che ci hanno fatto sentire forte la loro passione; i consiglieri di Amministrazione, gli azionisti di maggioranza, e in particolare John Elkann, che hanno dato fiducia al nostro progetto; gli azionisti, che hanno risposto con entusiasmo all’aumento di capitale dello scorso anno; soprattutto i giocatori, che hanno condiviso il nostro modo di essere e i nostri obiettivi, guidati dalla leadership del capitano Alessandro Del Piero; lo staff tecnico, che ha accettato una nuova sfida; e tutto lo staff della società: quelle persone di cui non si parla mai, ma senza le quali la Juventus non sarebbe quello che è. Senza l’impegno di tutte queste persone oggi non saremmo stati in grado di presentare il nuovo stadio della Juventus».
Un connubio con la Città di Torino. «In questi anni abbiamo sempre lavorato con la Citta di Torino per definire un progetto che fosse qualcosa più di un nuovo stadio. Un progetto che contribuisse a riqualificare una parte della città: il nuovo stadio della Juventus doveva inserirsi nella scia dei grandi interventi che hanno cambiato il volto di Torino in questi ultimi dieci anni. E così sarà. La collaborazione con la città è sempre stata guidata da due anni da uno spirito di partneship, concreta e reale. Grazie al sindaco Sergio Chiamparino e anche a l’Assessore all’Urbanistica Mario Viano e l’Assessore allo Sport Renato Montabone, che hanno interpretato il nostro rapporto con grande apertura e cercando sempre di trovare i punti di contatto, in una logica di vera collaborazione. A questi uomini, alla Giunta e a tutto il Consiglio Comunale va il nostro ringraziamento per avere saputo ascoltare e comprendere le nostre esigenze e per averci sempre sostenuto, permettendoci di giungere nel più breve tempo possibile all’appuntamento di oggi e di cominciare i lavori di construzione fra pochi mesi. Grazie anche all’amministrazione della città e tutti gli enti della pubblica amministrazione e delle istituzioni locali che stanno lavorando affinché i lavori del nuovo stadio rispettino i tempi previsti».
La nuova casa della Juventus. «Il nuovo Stadio è l’elemento qualificante del progetto di ricostruzione di uno dei più grandi Club del mondo, che intende avere un ruolo di apripista in Italia, proponendo un modello innovativo: sviluppare un calcio competitivo ai massimi livelli in Europa, che sia al tempo stesso economicamente sostenibile. Una scelta innovativa, in cui crediamo molto, che ci permette di costruire il futuro su basi solide. La Juventus vuole essere sempre ai vertici del calcio europeo, ma vuole anche affermare un modello di gestione solido, in grado di dare garanzie per il futuro. Il nuovo stadio è un assett fondamentale, che finanzeremo senza ridurre la capacità della società di investire sulla squadra, che deve essere sempre competitiva e e capace di vincere nuovi trofei. Per farlo, abbiamo trovato un partner fondamentale: una grande società come Sportfive che ha creduto subito sulla forza e sul nostro progetto, fornendoci le garanzie economiche attraverso un accordo molto innovativo e di lungo periodo. Ovviamente questi aspetti economici sono importantissimi, ma per tutti noi della Juventus e per me non solo come Amministratore Delegato ma soprattutto come tifoso juventino, il dato più significativo è che finalmente la Juventus avrà la sua casa».
lunedì 17 novembre 2008
Verso l'Inter
I nostri campioni bianconeri si preparono per la sfida di sabato contro i Perdazzuri.Sette vittorie consecutive, quattro punti recuperati nelle ultime settimane, Amauri e Del Piero in grande forma, il rientro di giocatori importanti: la squadra di Ranieri ci crede.A testimoniarlo Chiellini e Mauro Camoranesi,2 grande campioni.L'italo-argentino attacca i nerazzurri: "L'Inter è solo Ibrahimovic, gli altri fanno numero. Noi possiamo rinunciare a questo o quello: è lo spirito di squadra. In questo momento l'unica differenza sono i tre punti. A San Siro sarà importantissima, ma non decisiva. Di sicuro noi lotteremo fino alla fine per lo scudetto". Giorgio è pronto ad annullare Ibrahimovic: "Inter favorita, ma vogliamo il suo primato. Ibra è fortissimo, ma posso fermarlo. Non vedo l'ora di affrontarlo". Entrambe le squadre in settimana lavoreranno senza i numerosi nazionali in giro per il mondo. Fanno eccezione solo gli svedesi Mellberg e Ibrahimovic, entrambi risparmiati e non convocati dal ct Lagerback. Il ds bianconero Secco non rimpiange Ibra: "Noi siamo felici di Amauri. Ormai la crisi è alle spalle. Abbiamo invertito la rotta e ripreso a marciare a ritmi più consoni alla Juventus. L'umiltà paga sempre". Ieri Buffon in tv da Fazio per presentare la sua autobiografia: "Ora la Juve riscuote un po' più di simpatia fra tutti i tifosi del calcio. C'è un'aria nuova, qualcosa è cambiato". Mercato, uno 007 bianconero segue sempre Diego. Per la difesa spunta Dossena, scaricato dal Liverpool e sul mercato da gennaio.Mauro German Camoranesi, come va?
«Meglio, mi sto riprendendo, finalmente»
Riprendendo non significa essere già al massimo.
«Devo ancora lavorare, per avere le gambe e poter dare nuovamente una mano alla squadra. Sono stato fuori troppo tempo».
Già l’ha data, giovedì sera contro il Genoa, dopo le briciole con il Bologna.
«Sì, sono rientrato, ma mi sento uno di quei giocatori che se non stanno bene sono un peso per la squadra».
Come ha visto la crisi da fuori?(Sorride)
Veramente c’ero dentro, avendo giocato l’ultima partita, prima di rientrare, in casa con il Palermo».
E che ne pensa?
«Che quando sono uscito io la squadra ha iniziato a fare una serie pazzesca di risultati, vincendo anche al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid, mai successo».
Supponiamo non fosse colpa sua: cosa vi era successo?
«Penso che la crisi non ci sia mai stata».
Pavel Nedved disse che l’avevano inventata i giornali.
«Siamo solo stati in crisi di risultati, tutto qui. E in Italia è normale che tu faccia notizia se non vinci, soprattutto se sei una grande squadra. La gente ne parla».
Vi siete parlati negli spogliatoi: ha detto qualcosa anche lei?
«No, non sono un cantante».
Una sterzata c’è stata, però.
«La verità è che tutti sapevamo bene cosa fare, e l’abbiamo fatto».
Di certo avranno pesato gli infortuni, anche se vi siete levati dai guai con l’infermeria ancora piena. Qual è il trucco?
«La Juve può permettersi di fare a meno di uno, due, tre giocatori, perché tanto c’è qualcun altro che va in campo e fa il suo dovere. Si chiama spirito di squadra, e noi l’abbiamo».
Vi tocca l’Inter: è ancora una partita particolare?
«No, non è una gara particolare. È solo importante, perché loro sono un avversario importante: l’Inter è sempre l’Inter. Ma altro non c’è. Oppure c’è che sono i primi in classifica e allora vale molto. Ma nulla di più».
Avete sperato che il Palermo li fermasse?
«Diciamo che questo è un campionato equilibrato e che il Palermo è una buona squadra. Allora un pareggio ci poteva stare».
Sette vittorie di fila vi hanno messo a livello dell’Inter o loro sono ancora i più forti?
«Siamo tre punti dietro di loro, tutto qui, ma non parliamo di livelli e di valori. Dico, come sempre ho fatto, che noi siamo competitivi e che lotteremo fino alla fine».
Per lo scudetto?
«Dove arriveremo non lo so, se primi, secondi o terzi. E se lo dicessi adesso sarei uno scemo».
Quanto conta Ibrahimovic?
«È il giocatore che permette all’Inter di fare dei risultati, in questo momento fa la differenza. Sicuramente è il giocatore più determinante: per il resto, alcuni fanno numero, e altri sono bravi».
Gioca sabato sera?
«Non lo so».
Contro il Chievo lei avrebbe detto a Ranieri di non voler entrare negli ultimi minuti: che è successo?
«Nulla. Non so chi l’abbia raccontata, ma io al tecnico non ho detto proprio niente».
CHIELLINI: "INTER ATTENTA, VOGLIO IL PRIMATO"
venerdì 14 novembre 2008
La Juve fa Poker!!!
Per lasciare l’Olimpico al rugby, Juventus e Genoa anticipano a giovedì sera il loro match, uno dei più attesi del 12° turno. Ranieri schiera la stessa squadra dell’ultima gara casalinga contro la Roma. Conferme per Tiago e Marchionni, Amauri e Del Piero di punta. Rispetto alla vittoria di Verona, tornano dal primo minuti anche i due cechi Nedved e Grygera.Ritorno non da poco. Specie quello del difensore che, memore delle prodezze dell’ultima sfida al Ferraris (gol e assist per Trezeguet) si conferma una vera bestia nera per il Genoa. Già al 6’ entra alla grande da destra e fa secco Rubinho con un tocco sul secondo palo: bianconeri avanti al primo affondo.Il Genoa è costretto a cambiare il copione studiato. Invece di una gara difensiva, la squadra di Gasperini deve pensare al pareggio. Il pericolo numero uno è Milito e l’argentino si conferma anche sul campo sfiorando il pari su azione personale poco prima del 20’.Ma al 26’ la Juventus lascia ancora il segno. Grygera completa l’opera servendo un assist d’oro per la testa di Amauri che insacca il raddoppio. E per poco non arriva il tris. Molinaro potrebbe trovare il primo gol in campionato: supera anche Rubinho ma Criscito salva sulla linea. Al riposo si va comunque con il doppio vantaggio.Ad inizio ripresa, Sculli rileva Gasbarroni e il Genoa parte a mille per riaprire la gara. Ma i pericoli sono ancora dei bianconeri con Del Piero che non arriva per poco su un assist di Amauri. Il brasiliano ci prova anche di testa: parato. Gasperini cambia anche Potenza con Bocchetti.Ranieri risponde mandando in campo Camoranesi per Marchionni. Il Genoa fatica a trovare varchi per arrivare dalle parti di Manninger. Il portiere austriaco, ben protetto da Chiellini e Legrottaglie, deve intervenire solo in un’uscita bassa su Milito. Così è ancora una volta Rubinho a compiere la parat più difficile, su tocco di Del Piero.Ma il tris è appena rinviato. Iaquinta, in campo da un minuto per Amauri, parte da solo in contropiede e insacca. C’è ancora il tempo per vedere l’ingresso di Giovinco per Del Piero e un rigore per il Genoa fischiato per fallo di mano di Molinaro: Milito trasforma. Ma il punteggio si chiude sul 4-1 dopo la sfortunata autorete di Papastathopoulos su tocco di Camoranesi. La Juventus allunga a sette la striscia vincente e, dopo la qualificazione agli ottavi di Champions League, si prende provvisoriamente anche la testa del campionato.«Sono felice di aver contribuito, col mio gol ed il mio assist, al successo di stasera. Sto attraversando un ottimo periodo e la prima parte di campionato è stata, dal mio punto di vista, senza dubbio positiva. Già con la Fiorentina avevo servito la palla gol a Pavel, ora bisogna continuare così».
Iaquinta: «Che bello vederci in testa a fine partita»
Neppure un mese fa, dopo la sconfitta di Napoli, qualcuno aveva dato la Juventus fuori dai giochi per lo Scudetto. Cinque partite dopo, le cose sono completamente cambiate. Quindici punti di fila, senza contare le due imprese con il Real, e la squadra di Ranieri è tornata in alto. Niente meno che in testa, anche se in comproprietà e provvisoriamente, in attesa delle altre gare del 12° turno.Nelle parole di Vincenzo Iaquinta, uno dei marcatori nel successo con il Genoa, il miglior riassunto dello stato d’animo del gruppo. «A fine partita, è stato bello guardare il tabellone dello stadio e vederci in testa alla classifica. Stiamo facendo un grande campionato. Ora stiamo bene e con la testa siamo già a San Siro per la sfida con l’Inter. Un altro gol per me? Cerco sempre di lavorare con la massima concentrazione per farmi trovare pronto quando vengo chiamato in causa».
Ranieri: «Compatti e convinti, il progetto Juve va avanti»
Il risultato rotondo di stasera ha convinto tutti, in primis Claudio Ranieri, consapevole dell’importanza di questo successo: «Abbiamo controllato la partita dal primo all’ultimo minuto, impedendo al Genoa di esprimere il suo ottimo gioco. Merito del quartetto difensivo e della convinzione con la quale siamo scesi in campo».Lavoro e carattere: con questa ricetta la Juventus ha centrato il quinto successo consecutivo in campionato. «Nel nostro dna è ben impressa la voglia di non arrendersi mai, anche nei momenti critici – continua Ranieri – Tutto lo spogliatoio è compatto e crede nel progetto Juve. Succedeva anche prima, ma i risultati non arrivavano. Ora stiamo raccogliendo i frutti del lavoro svolto e guardiamo al futuro con determinazione, puntando a migliorare il terzo posto dello scorso anno».Grygera, autore di un’ottima prestazione suggellata da gol ed assist ad Amauri, merita una menzione speciale: «Negli ultimi tempi ha fatto passi da gigante. Lo scorso anno era più timoroso, ora gioca con personalità esibendo sul campo tutto il suo valore».
Nicola Legrottaglie «Peccato per il gol, ci tenevamo a non prenderne»
«Peccato, ci tenevamo a non subirne stasera. Nelle ultime partite c’eravamo riusciti e oggi lo abbiamo preso alla fine. Quel pallone andava veloce e mi è schizzato sul braccio, non ho potuto evitarlo. Comunque l’importante è aver vinto e proseguito il momento positivo. Ora siamo in testa, magari lo saremo anche domenica. Pian piano stiamo recuperando anche gli infortunati. Da gennaio, quando saremo nuovamente al completo, ci sarà davvero da divertirsi».
lunedì 10 novembre 2008
Buon compleanno capitano!

Ranieri: «Alex in questo momento è magico»
Mi è piaciuta l’impostazione della squadra, compatta e fisicamente in forma. I ragazzi hanno dimostrato grande voglia di lottare e in un gruppo così c’è il campione che viene fuori: Alex in questo momento è magico.Era difficile perché l’avversario è in crisi solo di risultati, ma non per il gioco e la condizione fisica. E’ una squadra ben disposta in campo che ci ha creato qualche difficoltà perché ci aspettavano e provavano a ripartire. Con il gol di Del Piero è cambiato tutto»
giovedì 6 novembre 2008
Re Alex Domina!
ecisa, come vuol la legge del Bernabeu. I blancos conquistano tre calci d’angolo ma la difesa è attenta. E lo è anche Marchionni che recupera un pallone a centrocampo e innesca Del Piero. Il capitano arriva al limite e scocca un sinistro sul secondo palo, imparabile per Casillas: è il 17’ e la Juve è avanti, proprio come all’andata. I padroni di casa reagiscono e hanno una grossa occasione con Sergio Ramos che però mette alto a pochi passi da Manninger. Scampato il pericolo, i bianconeri chiudono ogni varco, così che le possibili insidie arrivano solo da calci piazzati. Di tanto in tanto, nascono anche contropiedi insidiosi con Amauri e Nedved a dare supporto ad un inspirato Del Piero. Amauri ha la grossa chance nel finale, ma prima viene fermato da Cannavaro e poi sbaglia il tocco per Tiago. Prima del finale, con Mellberg fuori a farsi soccorrere dopo un intervento in chiusura su Drenthe, Diarra mette fuori di testa. Al riposo è 1-0, ancora una volta con la firma del capitano. Ripresa. Ritornano le stesse squadre in campo. Il Real riparte in avanti, ma la difesa bianconera controlla ogni iniziativa. Il primo (doppio) intervento è di Casillas che deve anticipare Marchionni e poi rientrare in fretta per bloccare il tiro di Nedved. Schuster ha appena il tempo di sostituire Sneijder con Higuain che Del Piero zittisce ancora il Bernabeu. Sissoko si procura una punizione, dalla stessa posizione da cui Del Piero ha punito la Roma. Il capitano concede il bis e dopo Doni fa secco ancora Casillas, la seconda volta in serata, la terza in due settimana. Davvero un bel regalo di compleanno, con quattro giorni d’anticipo. Il Real si getta a testa bassa. Ad ogni azione dell’area bianconera, i giocatori e i tifosi del Real reclamano, Vink e i difensori non si lasciano sorprendere. Anzi, in contropiede potrebbe arrivare il tris, ma l’arbitro olandese ferma per un fallo di Chiellini un contropiede di Marchionni. Schuster tenta il tutto per tutto e getta nella mischia Saviola e Van der Vaart. Ranieri risponde con Iaquinta al posto di Amauri. E dei tre è proprio l’ex udinese a farsi vedere con un assist per Del Piero che controlla e si gira in area madrilena: palla a lato di un soffio. Sarebbe stata una tripletta storica. Ma tutto in Bernabeu non può che inchinarsi al capitano che esce, a pochi secondi dalla fine, tra gli applausi di tutto il pubblico del Real. Una giornata così, verrà ricordata a lungo. Da Del Piero, da tutta la squadra e da tutto il popolo bianconero. E da stasera, Omar Sivori è meno solo.RE Alex«Sono strafelice».
«Sono strafelice. Abbiamo vinto, abbiamo fatto tutti una grande partita e ho pure fatto gol. Sono orgoglioso dell’applauso ricevuto dal Bernabeu, uno stadio pazzesco e importantissimo. Si vive per queste emozioni. In tribuna c’era Maradona? Sono contento di aver segnato davanti a lui, spero venga più spesso a vederci».
Ranieri: «Il Bernabeu mi porta fortuna»
«Sì, il Santiago Bernabeu mi porta fortuna.Non è la prima volta che vinco qui, mi era successo già ai tempi del Valencia e dell’Atletico Madrid. Siamo tutti contenti di questa vittoria che comunque non cambia i nostri obiettivi. Continuiamo a vivere giorno per giorno, confrontandoci con tutti. Del Piero in Nazionale? Lippi lo conosce meglio di me e in questo momento è opportuno che un allenatore che sta formando un nuovo gruppo provi nuovi ragazzi».
Chiellini: «Una vittoria che premia i nostri sacrifici»
«Noi che siamo rimasti, lo abbiamo fatto per tornare in alto. Ci abbiamo sempre creduto, abbiamo lavorato sodo e ora ci godiamo queste meritate soddisfazioni. Siamo in un ottimo momento. Proprio contro il Real, all’andata, ci siamo sbloccati e la vittoria di questa sera è la conferma che siamo tornati ad alti livelli».

domenica 2 novembre 2008
E' tornata la Signora!





