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Juventus Inter

martedì 3 marzo 2009

Decide Marchisio

Sono giorni da 1-0. Il minimo. La Juve uscita da Stamford Bridge sconfitta con quel risultato che la tiene in corsa in Champions, ha ripagato con eguale moneta il Napoli: non c’è da scatenarsi in una lambada perché anche ieri la prova dei bianconeri non ha soddisfatto chi attende di rivedere una grande squadra e ne cerca i segnali, però in certi momenti, in cui si moltiplicano gli impegni su tutti i fronti (martedì c’è pure la semifinale di Coppa Italia con la Lazio) è già molto non sbracare con la testa e con il cuore. Pure queste sono le prove per tenere attiva la classifica. Quanto al gioco bisogna attendere, ammesso che possa arrivare con Ranieri in panchina. Il Napoli, due punti nelle ultime 8 giornate, si è sfatto e crediamo che Reja pagherà lo svacco dei suoi giocatori. E’ incredibile come la squadra che ai primi di febbraio fu sul punto di eliminare i bianconeri dalla Coppa Italia, all’ultimo giorno del mese sia diventata il sacco vuoto che abbiamo visto nel primo tempo e pieno soltanto di rabbia nelle ultimissime fasi del match.La Juve ha impiegato 44’ per segnare e c’è riuscita con un tiro di Marchisio deviato in modo decisivo da Blasi (una volta lo si considerava autogol), ma è successo per colpe sue e non per il gioco dei partenopei che faticavano persino ad allontanare la palla dall’area. Fu menestrello e sognatore chi pensava che una squadra raggrumata attorno a un solo talento vero, Lavezzi, potesse mantenersi a lungo tra le prime, tuttavia non è possibile che si siano imbrocchiti tutti al punto da non mettere insieme tre passaggi. Forse il peso è nella paura delle critiche, non volendo pensare peggio. Reja, per arginare la crisi, ha elaborato una versione molto difensiva, più nei compiti e nelle idee che negli uomini. Peccato per lui che difendersi sia la cosa che il Napoli sa fare meno: stavano in 8 in mezzo e ai bordi dell’area, la Juve poteva avanzare. Il profitto era modesto. Navarro arrivava sul primo tiro della partita (11’, bel numero di Del Piero per liberare il sinistro), respingeva al 15’ con un bel riflesso e qualche fortuna la botta ravvicinata di Trezeguet, con Giovinco che sprecava la ribattuta a porta vuota, e deviava in angolo la solita punizione di Del Piero, che non è più micidiale come 4 mesi fa. Sembrava una passeggiata di salute per la Juve, l’ombra della fatica accumulata mercoledì a Londra si stemperava nella pochezza di una partita in discesa. Ma qualcosa si inceppava anche nei bianconeri, quasi che vedendo giocare malissimo gli avversari, li volessero imitare. Diffidare dei cattivi maestri.Il problema è che nessuno serviva Trezeguet, che non ha ancora la lucidità o le gambe per sottrarsi al fuorigioco: il francese ci cadeva con la frequenza del peggior Inzaghi. Del Piero si ingobbiva, dopo il bell’avvio. Giovinco è un caro ragazzo ma se qualcuno in corso Galileo Ferraris coltiva l’idea che possa diventare l’erede di Nedved è meglio che cambi mestiere: con tutta la buona volontà il giovanotto incideva pochissimo nei passaggi, negli assist, negli spunti, nell’ariosità della manovra. Il Napoli rifiatava un po’, anzi al 38’ si presentava davanti a Buffon con Hamsik e il portierone riusciva a chiudergli lo specchio della porta in uscita bassa. A centrocampo Marchisio e Poulsen (buona partita ma è un doppione di Sissoko) facevano il loro, la Juve mancava di una manovra insistente sulle fasce. Così il gol veniva dall’iniziativa centrale di Marchisio. Navarro sembrava sul lato giusto, la deviazione di Blasi lo spiazzava. Nella ripresa, Ranieri provava una soluzione nuova: senza Giovinco e poi Del Piero (e con Legrottaglie ammonito e infortunato: salterà il derby), la Juve si disponeva a «rombo». Il Napoli ci metteva un po’ d’anima e un minimo di Lavezzi: il finale era più pirotecnico per i fischi casuali di Ayroldi, che ci azzeccava, lui come il guardalinee, però nel vedere Cannavaro in fuorigioco davanti a Buffon al 43’. Il fischio fermava l’azione prima che Lavezzi mettesse in porta.
Marchisio al microfono
«Ci attendono dieci giorni fondamentali e non solo per noi, anche ma per Inter e Roma. Noi abbiamo tre competizioni da onorare e il fatto di essere ancora in corsa su tutti i fronti è la dimostrazione che siamo una grande squadra. Sono contento per questo mio secondo gol perché ci ha di nuovo permesso di vincere una gara fondamentale, contro un Napoli che, soprattutto nel secondo tempo, ci ha anche messo in difficoltà».
Ranieri
«Se vi fa piacere così, lasciamolo aperto questo campionato...». Claudio Ranieri e la Juventus a meno sei dall'Inter, per il momento. Ma il tecnico bianconero sembra quasi in preda allo scetticismo, salvo poi correggersi in corsa. «Anch'io tifo per l'equilibrio del campionato, oggi era importante vincere dopo la sconfitta in Champions, non era facile ritrovare la concentrazione e la determinazione. I ragazzi- continua Ranieri a Sky- hanno fatto un ottimo primo tempo ma poi il Napoli è uscito fuori, ha perso il nervosismo iniziale e si è fatto sotto. Chiudeva gli spazi ed era difficile ripartire in contropiede: il gol di Marchisio allo scadere è stato provvidenziale, su quello abbiamo costruito la nostra vittoria».Una battuta su Giovinco. «In questa stagione è stato in tutte le zone del campo, ha giocato sempre in quel ruolo a sinistra nel 4-4-2, ha agito anche centrale e a volte lì si esprime meglio. Però non avendo Nedved mi è sembrato giusto dare spazio a lui».Ranieri dà qualche anticipazione sull'infortunio di Legrottaglie, che verso la fine della gara con il Napoli è stato costretto a uscire dolorante al ginocchio. «Mi ha detto che gli si è girato il ginocchio, vediamo domani cosa verrà fuori, ma per dover uscire...Speriamo sia lieve, abbiamo già avuto troppi infortuni».

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