Dopo centoventi minuti di battaglia solo l’errore dal dischetto di Gargano regala alla Juve la semifinale di Coppa Italia con la Lazio. E il Napoli recrimina sulle troppe occasioni sbagliate nel secondo tempo, quando la Juve sembrava alle corde. Prendi due squadre che attraversano un momento difficile in campionato e due allenatori attenti a bloccare le fonti del gioco altrui e ne esce un primo tempo con poche fiammate, quasi tutte dai piedi di Lavezzi e Marchionni. Più movimentata la ripresa, che si apre al 3’ con uno splendido assolo di Lavezzi, che salta quattro bianconeri come birilli e si fa rimpallare la conclusione. Un minuto dopo ancora Lavezzi sfugge a Legrottaglie, ma il sinistro è ben controllato da Manninger. L’argentino va gambe all’aria in area bianconera, Reja s’infuria, ma anche in questo caso non sembra rigore. La Juve prova a scuotersi dal torpore, ma nell’ultimo quarto d’ora la spia della benzina bianconera segna riserva e il Napoli affonda i colpi. Comincia il festival azzurro del gol sbagliato. Al 36’ Gargano, solo davanti a Manninger, si fa rimontare da Mellberg. Sul corner, Lavezzi sbaglia la misura del destro. Nemmeno Zalayeta, un minuto dopo, in contropiede trova la porta. Poi Lavezzi mette in mezzo uno splendido assist per Bogliacino, che a due metri da Manninger però non mette il piede. Nel recupero Trezeguet segna il gol-qualficazione, ma Ayroldi vede un fuorigioco che non c’è e annulla. Azione di lettura complicata: e infatti la Juve nemmeno protesta. Nell'overtime la Juve si rianima. Trezeguet si mangia un gol fatto con la complicità di Navarro, Nedved e Del Piero sfiorano il colpo del ko, negato solo da un super salvataggio di Cannavaro. Poi la roulette dei rigori, decisa dall’errore fatale di Gargano.
RICOVERO IN OSPEDALE PER DE CEGLIE. juventus.com .Una sola nota negativa dopo la gara con il Napoli: l’infortunio di Paolo De Ceglie arrivato a metà del primo tempo a causa di uno scontro di gioco. Il giovane valdostano è stato ricoverato presso la clinica Fornaca di Torino e vi resterà in osservazione per 24 ore, precauzionalmente, per una forte contusione toracica.
RANIERI: "JUVE NON BELLA, MA VINCENTE" - Tuttosport - Non sfugge alla realtà per come s'è palesata anche nella gara di Coppa Italia col Napoli, Ranieri: la Juve gioca mel, la Juventus soffre moltissimo, ma la Juve vince e passa in semifinale, Ora c'è la Lazio come ultimo ostacolo prima della finale di Roma, davanti al presidente della Repubblica. «Forse è l'uscita dal periodo no, e per uscire da una serie nera (dopo due ko in campionato, il terzo sarebbe stato record negativo da cinque anni, per la Juve, ndr) anche così va bene. Certo che va bene pure così. Importante era andare avanti. Ci teniamo alla Coppa Italia e s'è visto. E' stata una partita in cui non riuscivamo ad entrare. Faticavamo ad essere al centro dell'azione. Nel supplementare invece siamo andati meglio, siamo riusciti finalmente ad essere più continui, e abbiamo preso campo finalmente. La prestazione non è stata buona, lo ammetto, non è stata una bella gara, ma scaldandoci dopo oltre novanta minuti, abbiamo, alla fine meritato il successo e il passaggio alla semifinale». Ranieri si gode, almeno, il rientro e il ritorno al gol, ufficiale da dischetto, ma anche ufficioso (annullato per fuorigioco inesistente all'ultimo minuto del tempo regolare, di David Trezeguet. «Il fiuto c'è sempre e il gol David - puntualizza Ranieri - l'ha fatto. Credo fosse buono, quel gol dato in fuorigioco. Ma voglio fare i complimenti alla squadra degli arbitri. Brava la terna, discreta e con una bella presenza in campo: complimenti ad Ayroldi e ai suoi collaboratori». TROPPO APERTI Ranieri, poi rilegge la gara tatticamente: «C'è qualcosa che non va: ne devo parlare in allenamento e correggere subito. Sbagliamo sempre il tempo del pressing e gli avversari ci aprono facilmente, come è capitato col Cagliari, Stavolta siamo stati fortunati perché il Napoli s'è mangiato dei gol incredibili nel secondo tempo regolamentare. Ma questo andazzo tattico deve finire. Siamo stati fortunati. In ogni caso abbiamo affrontato questa gara in emergenza: ho dovuto schierare in mezzo Poulsen che non aveva neanche un tempo, e ha giocato tutta la gara: nello spogliatoio era mezzo morto. Mi godo, però, il ritorno di Trezeguet: è cresciuto alla distanza, dopo unlungo riscaldamento, come la squadra: ma il gol l'ha ritrovato, perché quello segnato proprio allo scadere è buono. Era nel vivo del gioco e questo mi fa ben sperare. Una bella notizia». Si prende il meglio, Ranieri: «Non siamo stati per niente convincenti per 110, poi siamo usciti: questo è un bel segnale, la Juve si sta ritrovando fisicamente. Ora, però, acceleriamo nell'entrare in partita». Perché in campionato le gare durano 90'...
LEGROTTAGLIE: "LETARGO FINITO, CATANIA SARA' COME JUVE-REAL" - Tuttosport - Nicola Legrottaglie vede la fine del breve ma nerissimo tunnel nel quale s'è immersa la Juve a fine gennaio. E ripensa ad un anno fa: «Questa vittoria, anche se arrivtaa ai rigori, può essere la svolta. Da domenica ci rimettiamo in carreggiata: come un anno fa a febbraio rispunterà la Juve vera. Vedrete. Come Real Madrid, anche Catania sarà la svolta di questo 2009. Basta con gli stop: adesso ricominciamo a recuperare punti. Purtroppo abbiamo subito due passaggi a vuoto contro Udinese e Cagliari. E' una semifinale, questa conquistata, e la Coppa Italia è bella. I tifosi? Se hanno esultato così stavolta, immaginate cosa sarà la Champions, una serata del genere in Champions è un sogno...»
TIFOSI, AIUTO - Legrottaglie muove qualche critica al pubblico dell'Olimpico per qualche gara andata storta. Ma fa i complimenti alla gente di Juve-Napoli: «Basta fischi: certe volte si trovano persone che vengono allo stadio solo per criticare, ma i tifosi ti devono aiutare quando sei in difficoltà. Ragazzi, se vogliamo un obiettivo ci si arriva insieme: i tifosi devono essere vicini. Contro il Napoli lo hanno capito, e non a caso nel finale, nel supplementare eravamo più freschi: ci ha spinto loro, ci ha aiutato la gente». Le critiche su una difesa troppo alta, come col Cagliari. «Non sono d'accordo. Non ci dobbiamo snaturare: difendere alti, accettare certi rischi è la nostra tipicità. Se difendiamo bassi, i gol non li segnamo. La coperta, magari è corta, ma è così che deve giocare la Juve».
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